venerdì 8 febbraio 2013

ART ON ICE ZURIGO SENZA PLUSHENKO.

 
Dopo il suo ritiro dai Campionati Europei Plushenko ha dovuto annullare anche la sua partecipazione all’Art on Ice di Zurigo in programma la settimana dopo. Come anticipatoci da Yana all’aeroporto di Zagabria, hanno dovuto tempestivamente avvisare Oliver Honer, creatore dello show, che Evgeni non era assolutamente in condizioni di prendervi parte. Chi avrebbe immaginato che, invece che a Zurigo, si sarebbe trovato sotto i ferri a Tel Aviv?                                     Benchè la delusione di non poterlo vedere fosse tanta, ormai la nostra trasferta per seguire lo Zar anche in Svizzera assieme a parenti ed amici, era già pianificata. Avevamo comunque la consapevolezza di assistere a quello che oserei definire il migliore spettacolo di pattinaggio al mondo. Normalmente prima di andare ad un Gala sul ghiaccio ci si informa sul cast. All’Art on Ice, cast d’eccellenza a parte, è lo show che la fa da padrone. A mio parere ogni anno che passa migliora la cura dei dettagli: le luci, le soluzioni spettacolari ed originali, la presentazione dei pattinatori, ecc..
Ouverture di grande impatto con un Stephane Lambiel nella veste inedita di cantante assieme a Larissa Evans e una coreografia originalissima. Ma Stephane non finisce di stupirci perché per la prima volta lo vediamo poi anche in versione rock e ci piace moltissimo! L’unico rimpianto è non capire il tedesco per poter seguire il comico René Bazinet che, nella veste di narratore, crea un filo conduttore tra un artista e l’altro. Il grande schermo si trasforma in un libro dove scorrono immagini e parole. Mani giganti avvolgono il cantante Seven e fuochi d’artificio rompono il buio dell’Hallenstadium. Sulle note dei due violincelli “2 Cellos” pattinano Cappellini/Lanotte e sono una meraviglia. Magia pura e sublime sono Voloshovar/Trankov. Ma la magia vera è l’esibizione di Berntsson con Sara Meier dove il buio s’illumina di luci inaspettate. Il momento atteso di vedere Shizuka Arakawa è arrivato. Leggiadra in un luccichio di piume su una versione rivisitata di Swan Lake lascia la scena incredula di fronte a due improbabili pattinatori che hanno ben altra grazia mentre si esibiscono sulla stessa musica: Besedin/Polishuk. Numero già visto, ma che ogni volta manda in delirio il pubblico.
La tristezza ci coglie quando scende in pista Amodio che sostituisce Plushenko. Coinvolgente, continua lo show anche durante gli applausi restando a dorso nudo e mostrando tutta la sua fisicità al pubblico. Doveroso tributo a Donna Summer e Robin Gibb, ammirate star di passate edizioni sulle cui musiche anghe Plushenko aveva pattinato. Apprezzatissimi dal pubblico Adelina Sotnikova e, come sempre, Savchenko/Szolkowy. Momento clou è la presentazione da brivido della guest star Leona Lewis con un video di grande effetto sul megaschermo. Il palco magicamente si stacca trasportando lei, con un mantello scintillante, e i ballerini fino al centro della pista dove le acrobazie di Emmanuelle Balmori su un cerchio sospeso nell’aria le fanno da cornice. Leona, voce potentissima, coinvolgente e grande diva, conclude alla grande uno show in cui si respira un’atmosfera irreale e magica.
Un inchino alla genialità di Gary Scott, musical director.
La prossima edizione, di cui si conoscono già le date, è fissata a dopo le Olimpiadi di Sochi. Si prospetta un cast pazzesco e, presumiamo, lo show sarà qualcosa di ancora più speciale.
Ci auguriamo Evgeni possa esserci e…..non diciamo altro.

Un ringraziamento particolare a Marc Lindegger.
 
 Consuelo Valoppi

3 commenti:

  1. O NO!Amodio non sostituisce Plushenko,lo rimpiazza,perche'PLUSHENKO è INSOSTITUIBILE!

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  2. :-D grande pattinatore, ma....mi fermo. Se le mossettine le fanno gli altri e nessuno dice niente, anzi... Ne fa una Plushenko e apriti cielo. Comunque bravo pattinatore!

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  3. è inutile Plushenko ha qualcosa in piu'qualcosa d'innato che è ineguagliabile,cio'che mi trasmette Lui in quei due minuti gli altri non riescono a farlo in tutta la serata,avrei soltanto un eccezione da mensionare ma al femminile questa volta,ed è proprio la nostra Carolina!questi due campioni secondo il mio modesto parere sono accomunati proprio da questa dote rara che va' oltre l'essere campioni,pattinatori,artisti ma piu'semplicemente quello che sono per natura,eccezioni,rarita',che fanno la differenza,il loro modo di fare di essere di muoversi e persino di guardare è diverso unico speciale,credo che passerannno molti anni prima che sulla scena di questo sport si ripresenti un erede al trono degno di tale carica,forse Plushenko restera'per sempre l'ultimo vero ZAR!

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